Gestore servizi elettrici ed energetici per il fotovoltaico: chi è il GSE?
Tutti i possessori di un impianto fotovoltaico hanno sicuramente sentito parlare almeno una volta del Gestore dei servizi elettrici ed energetici, più comunemente chiamato GSE. Tale ente ha da sempre un ruolo centrale nell’incentivazione e nella promozione delle energie pulite: ciò è avvenuto soprattutto negli anni compresi tra il 2005 e il 2013, periodo in cui il GSE erogava incentivi sull’energia prodotta dai pannelli.
Nonostante oggi questo programma di incentivazione, denominato Conto Energia, sia terminato, il GSE continua a mettere in campo attività che facilitino lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Se stai decidendo di installare un impianto fotovoltaico, o lo hai già installato e stai godendo dei suoi benefici, dovrai sicuramente interfacciarti con il Gestore dei servizi Energetici. In questo articolo ci impegnano a definire un quadro chiaro e completo dei servizi svolti dal GSE, rispondendo ai dubbi più frequenti che hanno in merito a questo ente.
Di cosa si occupa il gestore di servizi elettrici ed energetici (GSE)?
Il GSE ricopre un ruolo fondamentale nell’incentivazione e nell’incremento delle energie rinnovabili in Italia. Viene riconosciuta come società incaricata dallo Stato per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, fissati dall’Unione Europea, focalizzati su due pilastri fondamentali: le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Per raggiungere tali scopi, segue le indicazioni operative e le strategie comunicate dal Ministero dello sviluppo economico. Inoltre, è l’unico soggetto che può qualificare gli impianti fotovoltaici, erogare gli incentivi previsti dal Conto Energia ed effettuare attività di verifica e controllo sugli impianti esistenti. Infine svolge attività informative per promuovere la cultura dell’uso di energia sostenibile con le esigenze dell’ambiente e della popolazione.
Un po’ di storia
Il GSE è un ente fondato nel 1999 per effetto del decreto legislativo “Bersani” del 16 Marzo 1999, che ha stabilito la liberalizzazione del settore dell’energia elettrica. Inizialmente, questo ente aveva come scopo principale la gestione delle attività di trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica ed era denominato Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN). A partire dal 2005, si è deciso di demandare questo compito a Terna Spa e, conseguentemente, di cambiare il compito e la denominazione del GRTN, che è diventato Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Da quel momento il GSE ha iniziato a promuovere e ad incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, attività che svolge tutt’ora sotto il pieno controllo del Ministero dell’economia e delle finanze. Attualmente il Gestore dei Servizi Energetici ha sede principale a Roma e conta più di 600 dipendenti al servizio.
Le attività svolte dal gestore servizi elettrici ed energetici (GSE)
Nell’ambito dell’efficienza energetica il GSE svolge numerosi compiti. Riportiamo qui sotto le attività più salienti, che interessano direttamente i titolari di piccoli impianti a fonti rinnovabili (come gli impianti fotovoltaici per il residenziale).
- RITIRO E COLLOCAMENTO DELL’ENERGIA
Si occupa del ritiro e della vendita sul mercato, dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. - INCENTIVAZIONE DELLE FONTI RINNOVABILI
Sostiene la produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso vari meccanismi di incentivazione (es. Conto Energia, ritiro dedicato e tariffa onnicomprensiva), rivolti a soggetti privati, aziende o pubbliche amministrazioni. - INCENTIVAZIONE DELL’EFFICIENZA ENERGETICA
Promuove piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, come per esempio l’erogazione del Conto Termico. - QUALIFICA DEGLI IMPIANTI
Svolge attività di qualifica sugli impianti esistenti, volta al raggiungimento e all’ottenimento di agevolazioni economiche. - VERIFICA SUGLI IMPIANTI
Si accerta che siano mantenuti i requisiti per il mantenimento e la sussistenza degli incentivi, attraverso attività di verifica e controllo sugli impianti che abbiano stipulato una convenzione con la società. - MONITORAGGIO DEI FLUSSI DI ENERGIA
Al fine di minimizzare gli oneri legati alle situazioni di sbilanciamento sul sistema elettrico nazionale, monitora costantemente l’energia immessa dagli impianti di produzione. - PROMOZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ
Organizza iniziative mirate a diffondere la cultura della sostenibilità (incontri, convegni e tavoli istituzionali) e fornisce supporto alla Pubblica amministrazione e agli Enti locali per lo sviluppo dell’efficienza energetica.
I numeri
Negli ultimi anni, gli obiettivi dell’Unione Europea e del nostro paese per lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili sono sempre più ambiziosi. Lo sviluppo in questa direzione è fondamentale per far fronte al surriscaldamento globale e a tutti i problemi che hanno ricadute sull’ambiente.
Questa situazione, in Italia, ha avuto come conseguenza diretta una notevole crescita del GSE, sia a livello di entità, sia per quanto riguarda il ruolo chiave che ricopre nel settore. Infatti, per portare avanti l’obiettivo di promozione e sviluppo dell’efficienza energetica, negli ultimi anni il gestore dei servizi elettrici ed energetici (GSE) ha impiegato ben 607 dipendenti. Inoltre, nel 2017 sono stati erogati 14,7 miliardi di euro a favore delle fonti rinnovabili, così ripartiti:
- 12,5 miliardi di euro per l’incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili: una grossa quota destinata soprattutto a impianti fotovoltaici.
- 1,6 miliardi di euro a favore dell’incremento dell’efficienza energetica e rinnovabili termiche.
- 0,6 miliardi di euro a favore dei biocarburi.
Dall’inizio della sua attività, il GSE è riuscito a gestire ben più di 20 meccanismi incentivanti, tra cui: ritiro e vendita dell’energia elettrica, incentivazione dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche, gestione del sistema di immissione in consumo dei biocarburanti, incentivazione del biometano, etc.
Incentivi per il fotovoltaico: cos’è il Conto Energia?
Uno fra programmi di incentivazione più conosciuti promossi dal gestore dei servizi elettrici ed energetici (GSE) è sicuramente il Conto Energia. Tutti ne abbiamo sentito parlare almeno una volta e, sicuramente, lo conosceranno molto bene tutti coloro che hanno installato un impianto fotovoltaico nel periodo compreso tra il 2005 e il 2013. Infatti, proprio durante quel lasso di tempo, il Gestore dei servizi elettrici ed energetici (GSE) ha promosso una serie di incentivi statali, che hanno permesso ai proprietari di un impianto fotovoltaico di ricevere una remunerazione economica per l’energia elettrica prodotta.
Questo meccanismo ha modificato in maniera sostanziale il sistema di incentivazione presente fino a quel momento: prima del primo Conto Energia, le agevolazioni all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili consistevano nell’assegnazione di somme a fondo perduto, volte ad ammortizzare una parte dell’investimento iniziale. Se una persona installava un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa, per incrementare l’efficienza energetica, aveva diritto a una sorta di rimborso delle spese sostenute inizialmente per l’acquisto dei pannelli e dei relativi componenti necessari alla realizzazione dell’impianto stesso.
Invece, il Conto Energia è definibile come un incentivo in conto esercizio, in quanto viene prevista un’agevolazione economica per l’utente sulla base della quantità di energia prodotta dall’impianto in funzione. Lo Stato, quindi, non facilita più l’acquisto iniziale del bene, bensì provvede ad erogare una somma variabile di denaro nel corso degli anni, sulla base della quantità di energia prodotta. Tale importo viene calcolato sulla base di una tariffa stabilita a priori dai vari decreti ministeriali che hanno regolato negli anni i vari Conto Energia. Al contributo è stato fissato un limite temporale di 20 anni. In questo lasso di tempo, l’utente che beneficia dell’incentivo, riesce a rientrare sicuramente nei costi sostenuti inizialmente per l’acquisto dell’impianto fotovoltaico.
Dal 2005 al 2013 sono stati emanati 5 decreti Conto Energia differenti, che variavano in modo lieve i meccanismi di funzionamento. Tuttavia, sono anche state introdotte negli anni alcune novità, come la semplificazione delle regole di accesso alle e la differenziazione delle tariffe incentivanti, anche in funzione del tipo di integrazione architettonica. Ciò significa che, per esempio, chi installava impianti fotovoltaici con caratteristiche estetiche particolari (come le tegole fotovoltaiche) aveva diritto ad una tariffa di incentivazione maggiore rispetto a quella erogata per impianti fotovoltaici classici.
Conto Energia: vantaggi
Uno dei vantaggi principali, ottenuti grazie a questa forma di incentivazione, è stato il notevole incremento delle installazioni di impianti fotovoltaici su tutto il territorio italiano. Il Conto Energia ha agito come propulsore, generando una spinta verso il raggiungimento degli obiettivi posti dall’unione europea in materia di efficienza energetica.
Il Conto Energia ha anche generato un vero e proprio volano economico e culturale. Molte persone, grazie all’introduzione di questo meccanismo, hanno iniziato a sensibilizzarsi ed a comprendere l’importanza di uno sviluppo sostenibile, sia per la società, che per l’ambiente. Oltre a ciò, bisogna considerare anche la crescita occupazionale nel settore delle energie rinnovabili: il boom del fotovoltaico ha generato la creazione di nuovi posti di lavoro e di nuove figure professionali, come quella del consulente energetico specializzato nell’efficientamento degli edifici.
È interessante notare come, fino all’anno 2004, l’Italia era uno dei paesi meno sviluppati nel settore del fotovoltaico, nonostante l’ingente quantità di radiazione solare a disposizione. Ad oggi, questa situazione è cambiata notevolmente, soprattutto grazie al contributo del Decreto Ministeriale 28/07/2005, che ha introdotto il primo Conto Energia.
Conto Energia: svantaggi
Come la maggior parte delle iniziative, oltre ai vantaggi apportati bisogna considerare anche alcune criticità. Per esempio, al contrario dei finanziamenti a fondo perduto, il Conto Energia non prevedeva nessuno strumento di agevolazione per l’investimento iniziale… Persino la detrazione IRPEF del 50% è stata resa parzialmente incompatibile con le tariffe incentivanti.
Ancora, bisogna considerare che tra le tante aziende che hanno contribuito all’installazione dei numerosi impianti fotovoltaici nel periodo del boom, ce n’erano molte che non avevano la competenza necessaria per svolgere questo tipo di lavoro. Sostanzialmente, in molti hanno cavalcato l’onda di questo sviluppo temporaneo presentandosi come installatori qualificati, ma senza esserlo effettivamente. Con l’avanzare del tempo, tale situazione ha causato l’emergere di diverse problematiche. Uno dei problemi principali è la presenza di titolari di impianti fotovoltaici che riscontrano grossi problemi tecnici sull’impianto, dovuti all’incompetenza di chi ha installato lo stesso. La situazione si complica se si pensa che molti di questi installatori incompetenti non sono più presenti sul mercato e i titolari si ritrovano senza un punto di riferimento per l’assistenza e la manutenzione.
Il 6 luglio 2013 si è concluso il 5° Conto Energia senza l’emanazione di un nuovo piano incentivante sull’energia prodotta. In sostituzione però è attualmente presente la detrazione fiscale che permette di decurtare fino al 50% delle spese effettuate per la realizzazione dell’impianto, come spese per ristrutturazioni edilizie. In aggiunta c’è la possibilità di vendere l’energia autoprodotta in eccesso e di accedere al meccanismo di Scambio sul Posto, tema che affronteremo nei seguenti paragrafi.
Cos’è lo scambio sul Posto?
Lo Scambio sul Posto (SSP) è una modalità di valorizzazione dell’energia elettrica, che permette di generare una specifica forma di autoconsumo. L’SSP consente, infatti, di introdurre l’energia elettrica prodotta, ma non direttamente autoconsumata, nella rete in un tempo successivo a quello di creazione. Attraverso questo sistema, il proprietario di un impianto di produzione da fonti rinnovabili con potenza inferiore a 500 kW può usufruire dell’energia elettrica generata in autonomia, risparmiando notevolmente sui costi di prelievo.
Il contributo SSP
Il Contributo in conto scambio (Cs) è il valore equivalente in Euro dell’energia prelevata e pagata al gestore elettrico tramite meccanismo di scambio sul posto. In altre parole, è un contributo che garantisce la compensazione economica tra l’energia immessa e prelevata.
Per esempio: il proprietario di un impianto fotovoltaico introduce 3000 kWh all’anno nella propria rete, ma ne preleva solo 900. In questo caso, il costo presente in bolletta sarà un valore in Euro pari ai 900 kWh di energia. Grazie allo SSP, il cliente otterrà un contributo (detto rimborso parziale) per i costi sostenuti in bolletta.
Tempistiche e pagamenti
Il GSE provvede ad erogare il Contributo in conto scambio su base semestrale (in acconto) e su base annuale (in conguaglio).
Il contributo in acconto avviene in due tranche separate; la prima viene pubblicata entro il quindicesimo giorno del mese di maggio di ciascun anno. Mentre la seconda tranche è pubblicata sul portale GSE entro il 15 del mese di ottobre. Per entrambe, il pagamento effettivo avviene il 15° giorno lavorativo del mese successivo.
Invece, il conguaglio viene pubblicato entro il quindicesimo giorno del mese di maggio dell’anno seguente, e l’erogazione viene fatta entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento. Quindi, entro il 30 giugno del 2019, gli utenti che hanno già attiva una convenzione di Scambio sul posto riceveranno il conguaglio dell’anno 2018.
Cosa sono le eccedenze?
Secondo la legge 99/09, la valutazione del valore dell’energia elettrica generata ed introdotta va calcolata sulla base delle condizioni economiche del mercato e rispetto al valore che supera il costo di consumo di tale energia.
Se, al termine di un ipotetico anno a, il valore dell’energia introdotta in rete dall’impianto fotovoltaico è pari a quello dell’energia prelevata, il proprietario è in pari. Invece, se un cliente preleva una quantità di energia (in Euro) dalla rete inferiore rispetto a quella che immette, matura delle eccedenze. In questo caso, l’utente può richiedere ed ottenere una liquidazione della somma in surplus dal GSE, oppure può decidere di portare avanti questo importo come credito per gli anni successivi.
Per capire meglio, proponiamo qui sotto un esempio pratico di eccedenza:
Durante l’anno 2018 il proprietario di un impianto fotovoltaico ha introdotto nella rete elettrica nazionale 2000 kWh di energia, ma ha prelevato solamente 1400 kWh, maturando delle eccedenze . Tale surplus può essere identificato calcolando la differenza tra i 2000 kWh immessi e i 1400 kWh prelevati. Questo utente ha, perciò, accumulato 600 kWh di eccedenze dello scambio sul posto.
N.B: le eccedenze non sono da confondere con il contributo in conto scambio, che abbiamo approfondito prima, e che rappresenta una remunerazione per l’energia scambiata con la rete.
Gestione del portale per lo scambio sul posto
Per visualizzare il proprio contributo in Scambio sul Posto è necessario accedere al portale del gestore servizi elettrici ed energetici (https://applicazioni.gse.it) con le credenziali fornite dall’installatore o da chi ha effettuato la pratica.
Una volta effettuato l’accesso, per visionare lo stato dei pagamenti è necessario sottoscrivere l’applicazione SSP (Scambio sul Posto) e accedere al menù “fatture e pagamenti” e poi “gestione”.
Per i titolari di partita IVA
È importante sottolineare che il gestore dei servizi elettrici ed energetici eroga il contributo solo dopo che l’utente ha realizzato e caricato sul sito la fattura.
In conclusione….
Con l’articolo di oggi abbiamo cercato di fornire un quadro generale delle funzioni e dei servizi del gestore dei servizi elettrici ed energetici (GSE). Questo ente ricopre un ruolo di interazione fondamentale nel settore delle energie rinnovabili: per i titolari di impianti fotovoltaici, è fondamentale conoscere bene questa organizzazione. È importante non sottovalutare la corretta gestione ed il monitoraggio lo stato delle pratiche e dei pagamenti.
Petalo offre ai suoi clienti un servizio chiavi in mano che include tutte le pratiche ed interazioni con il GSE. Con il tempo e l’esperienza abbiamo sviluppato una piattaforma per l’analisi e il monitoraggio dello stato dei pagamenti da parte del GSE: questo sistema consente ai proprietari di impianti fotovoltaici di tenere sotto controllo il proprio impianto indirettamente, assicurando un ritorno sull’investimento iniziale.
Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico e stai cercando un supporto per la gestione delle pratiche, oppure sei già in possesso di un impianto ma hai difficoltà nel controllo dello stato dei pagamenti con il GSE, noi possiamo darti una mano….Non ti resta che contattarci!